martedì 31 marzo 2009

AZIONE STUDENTESCA SULLA SITUAZIONE EDIFICIO LICEO SAFFO


Roseto degli Abruzzi, 27/03/09



Alla c.a. organi di informazione



OGGETTO: COMUNICATO STAMPA



Con la gentile richiesta di pubblicazione


Alla luce di quanto detto nei giorni scorsi dal Preside del liceo “Saffo” di Roseto degli Abruzzi Prof. Viriol D’Ambrosio riguardo le carenze strutturali dell’Istituto superiore ( e la seguente lettera al Ministro Mariastella Gelmini) Azione Studentesca ricorda che la competenza della gestione dell’edilizia scolastica è della Provincia di Teramo. La Provincia di Teramo, pur conoscendo l’evidente criticità del Liceo Saffo in termini di strutture, ha sistematicamente ignorato nella pianificazione del Piano Triennale 2008-10 e nelle annualità precedenti la nostra scuola. Il Preside D’Ambrosio si impegni a sollecitare in maniera decisa la Provincia, in quanto ente competente alla gestione e alla manutenzione degli edifici scolastici superiori,al fine di riservare la dovuta attenzione al Liceo Saffo che raccoglie l’utenza della popolazione studentesca delle cittadine costiere e non, della parte meridionale del nostro territorio provinciale. Nonostante la presenza di amministratori di centrosinistra in provincia da ormai quindici anni e nonostante la contiguità politica tra l’attuale amministrazione comunale con quella provinciale, registriamo la latitanza anche dei nostri amministratori comunali a prendere in considerazione seri interventi per risolvere questa grave situazione”.
Il termine ultimo per adeguare gli edifici scolastici alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia è stato procrastinato di ben 12 anni. Secondo le rosee previsioni del decreto legislativo numero 626 del 1994 tutti gli edifici scolastici disseminati sul territorio nazionale avrebbero dovuto essere a norma entro il 31 dicembre 1997 adesso il termine ultimo è fissato per il 31.12.2009
L’ultima radiografia sugli edifici scolastici presenta dati sconfortanti. Oltre metà delle scuole italiane presenta rischi di vario genere e appena il 30 per cento viene considerata ’sufficiente’. In Italia funzionano circa 42 mila edifici scolastici che ospitano quasi nove milioni di persone: alunni, insegnanti, personale non docente e dirigenti scolastici. Secondo la nostra indagine il 68 per cento delle 271 scuole monitorate non ha il certificato di agibilità statica, 7 su 10 mancano della certificazione di agibilità igienico-sanitaria e tre su 4 sono prive del certificato di prevenzione incendi. Gli amministratori locali si ricordano dell’edilizia scolastica solo in seguito alla tragedie e non con una programmazione seria.
Francesco Di Giuseppe
Responsabile Provinciale Azione Studentesca

lunedì 30 marzo 2009

PRESENTAZIONE LIBRO "LA RIVOLUZIONE CONTRO IL MEDIOEVO"di PIETRO FERRARI


VENERDI’ 03 APRILE alle ore 21,30 presso la sede dell’Associazione Culturale “Piazza Dante”in Piazza Dante 2 a GIULIANOVA PAESE presentazione del nuovo libro di Pietro Ferrari “La Rivoluzione contro il Medioevo”. Saranno presenti in qualità di ospiti, Sandro Galantini ( storico ), Pietro Ferrari ( autore del libro ) e Walter De Berardinis ( giornalista e direttore del sito www.giulianovanews.blogspot.com ).
Pietro Ferrari, ex presidente provinciale di Azione Giovani, è per noi un fratello maggiore.
Già autore di tre libri “Le schegge invisibili”, “Il grido dell’Europa” e “Autodafè dell’Occidente”, Pietro è un autore controcorrente che contesta la società del marketing e della massificazione, dell’apparire e dei poteri forti.
Più volte nei suoi saggi si sofferma sulla situazione dell’Europa, mero conglomerato di stati asserviti ai poteri delle banche senza alcun potere effettivo. Da sempre vicino alla nostra comunità, condivide con noi l’Idea di un’Europa delle patrie,libera ed armata, con un’unica politica internazionale. Condivide con noila battaglia per il diritto alla vita, per la meritocrazia, per una cultura libera e non faziosa come quella “cultura ufficiale” propinataci da professori ex-sessantottini che appestano le nostre scuole ed università.

sabato 28 marzo 2009

NASCE IL PDL: ILPARTITO DEGLI ITALIANI


Berlusconi: "Ora rivoluzione liberale" Grande attesa per il discorso di Fini
fonte: ilgiornale.it


Roma - Non si è ancora spenta l'eco per il discorso di Silvio Berlusconi, che ieri ha aperto il congresso per la fondazione del Popolo della Libertà (guarda il video). Intanto sono ripresi i lavori alla nuova Fiera di Roma. E' grande l'attesa per l'intervento di Gianfranco Fini, che prenderà la parola tra poco. Nel pomeriggio sarà la volta di Renato Schifani, previsto alle 18. A tutti i delegati del congresso oltre al ricordo di aver preso parte a un evento politico storico rimarrà un attestato di partecipazione. "Così - ha detto ieri il premier - potrete dire ai figli dei vostri figli Io c’ero!" - e dalla platea è scattata la risposta in coro: Io c’ero!". A prendere la parola oggi, per primo, è stato Antonio Palmieri, il deputato che ha curato dall’inizio la comunicazione di Forza Italia. Poi è stata la volta del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, proveniente da An. Per ascoltare Fini è atteso alla Fiera di Roma Silvio Berlusconi, che domani chiuderà il congresso a fine mattinata.

Meloni: ci sia movimento giovanile autonomo Il Pdl dovrà avere come bussole il senso del popolo, dell’italianità, la legalità, l’ambiente e dare voce ai giovani con un "movimento giovanile degno di questo nome". Lo ha detto il ministro delle Politiche Giovanili, Giorgia Meloni, dal palco del congresso del Pdl. "Sento - ha esordito - che quella che ho di fronte è una bellissima realtà. È la traduzione organizzativa di una bella intuizione politica con un soggetto politico che vuole lasciare traccia nella storia. Grazie a Gianfranco Fini: se in questo percorso c’è la destra lo dobbiamo a lui". E, quindi, se quello che nasce qui è «il primo partito italiano dell’epoca moderna, non un furbo tentativo di restyling di una classe dirigente".

Gelmini: la scuola non appartiene alla sinistra Nel suo intervento il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha voluto ricordare un concetto chiave troppe volte dimenticato: "La scuola non appartiene alla sinistra e al sindacato ma appartiene agli italiani. È iniziata una rivoluzione della responsabilità e a chi non si riconosce nei valori della sinistra voglio dire che è finita l’oppressione culturale".
"Il Pdl - ha aggiunto la Gelmini - fa ciò che gli italiani si aspettano. Questa nostra avventura è stata possibile grazie all’incontro di due storie e di due leader, Berlusconi e Fini, due persone con caratteri diversi ma che hanno in comune il grande amore per il paese".

Standing ovation per Brunetta Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta non appena è salito sul palco è stato salutato da una vera e propria standing ovation, durata quasi un minuto. Lui, inquadrato sui maxi-schermi, è apparso visibilmente commosso, con gli occhi lucidi e arrossati. Ma se l’è cavata con una battuta autoironica: "Finalmente un podio della giusta altezza...".

lunedì 23 marzo 2009

21-22 MARZO ULTIMO CONGRESSO DI ALLEANZA NAZIONALE: NASCE IL PARTITO DEGLI ITALIANI


Fini: "Berlusconi leader, ma no al pensiero unico"


fonte: ilgiornale.it

Roma - Con un discorso lungo e articolato, un’ora e tre minuti per quarantadue applausi, con una punta di commozione e scarse concessioni alle scorciatoie emotive ed emozionali, Gianfranco Fini ha offerto al suo popolo un ragionamento sulla strategia della destra per l’Italia dei prossimi quindici anni. Volando alto, come si dice, al di sopra dei teoremi su un’ipotetica lotta per la leadership del costituendo Popolo della Libertà, che oggi fanno carta straccia assieme ad altra carta lasciata sulla moquette della nuova Fiera di Roma.
È costume diffuso pensare che oggi le leadership si costruiscano sulla sola grammatica della spettacolarizzazione e della ricerca frenetica di consenso biodegradabile: si possono valutare come si vuole le sue parole, ma Fini ieri non l’ha fatto, interpretando quella piccola pila di foglietti che tradizionalmente lo accompagna nei discorsi delle occasioni storiche. Appena scende dalla scaletta sotto il maxischermo che ha alternato i video storici alle zoomate sui delegati, spunta una lacrima, una sola pare, ma colui che è stato segretario del Fronte della Gioventù, del Msi, presidente di Alleanza nazionale e, oggi, della Camera, apprestandosi dopo trent’anni (da un lontano giugno del 1977) all’ingresso in un partito del quale non sarà leader unico, ha in cuor suo la coscienza di aver pronunciato un discorso destinato a durare, forse scontentando qualche ex colonnello, forse facendosi visione futura della piattaforma ideale e programmatica del partito che viene, il Pdl, più di quello che va, An.
Quando si supera un’esperienza di partito per costruirne un’altra, l’ipoteca identitaria è un oggetto da maneggiare con attenzione. E infatti Fini, per prima cosa, ringrazia coloro «che hanno tenuto la schiena dritta e hanno amato l’Italia», i militanti che «non hanno visto la destra vincere» e grazie ai quali oggi la destra esprime ministri, sindaci e alte cariche istituzionali, cita Tatarella, Borsellino, Marzio Tremaglia, de Gaulle e non Almirante, ma si congeda con le parole tonanti dell’Ezra Pound che ammoniva: «Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui». E cioè: sono le idee che contano, non le forme organizzative, non i rigurgiti identitari, non la passione per le sigle e i simboli. Fini rifiuta una volta per tutte l’idea che la destra sia stata «sdoganata» da qualcuno («le idee non si sdoganano»), ma invita al tempo stesso tutti a superare ogni vittimismo – a «decomplessarsi», direbbe Sarkò – perché l’egemonia culturale della sinistra è finita da anni. Non spinge sul registro dell’appello comunitario, non l’ha fatto nei mesi scorsi, non risparmia neppure la tirata d’orecchie a qualcuno dei suoi che negli anni passati s’è fatto irretire dai privilegi del potere e del sottopotere.
C’è piuttosto da celebrare «un passo importante della storia italiana», la nascita del più grande partito nazionale e popolare d’Europa. Ecco, il nuovo partito. Fini, questo sì, rivendica ad An il ruolo di incubatore del centrodestra che sta per essere. È a Fiuggi, quando la destra abbandona gli antichi riflessi ideologici e cestina il culto nostalgico del partito-per-sé, quando «la generazione che non si è arresa» smette di fare manutenzione della memoria, comincia a costruire un futuro politico dove l’interesse della Nazione fa premio sull’interesse di fazione e la libertà viene promossa come «il primo valore dell’uomo», quando si abbandona ogni velleità di superiorità morale passando dalla lotta per l’«alternativa al sistema» a quella per l’ammodernamento del sistema, quando si gettano le basi per una destra futuribile, moderna ed europea, è in quel gennaio 1995 che viene posto il primo anello della lunga catena che porta al Pdl, ultimo tassello di questo percorso.


Il lungo, a volte tormentato eppure saldo rapporto che lega da quindici anni Fi e An è contestualizzato da Fini nell’ottica di «strategia per l’Italia», di alleanza tra due movimenti post-ideologici finalizzata al «progetto per un nuovo secolo»: Fi non è mai stato un partito di plastica, Berlusconi vince nel Paese perché in grado più di altri di interpretare paure e speranze degli italiani, il Pdl non è partito di oligarchie ma movimento germinato nelle piazze e nelle urne, il 2 dicembre 2006 e il 13 aprile 2008, consolidato sui valori condivisi da milioni di elettori. E sul Pdl – che, ironicamente, qualcuno sospettava essere il codice fiscale del predellino… – Fini è chiarissimo: non è nato col gesto solitario del predellino, Berlusconi però ha avuto il coraggio di rilanciarlo nel momento più difficile. In questo modo Fini, zittendo le chiacchiere sulle leadership condivise e “duali” nel Pdl, riconosce che il capo del centrodestra è il Cavaliere («i leader non si creano a tavolino, nascono quando ci sono le condizioni politiche e le capacità») e delinea il profilo di un partito che deve essere democratico, inclusivo, unitario e non soffocato da un «pensiero unico», a leadership riconosciuta ma non schiacciato dal culto della personalità. Il Pdl si fa partito di post-appartenenze: nessuna ipotetica corrente di An, anzi il rifiuto netto della sindrome della «correntocrazia».
Sembra quasi che il presidente della Camera stia ritagliando per sé il ruolo di punto di connessione culturale e di elaborazione strategica. L’immagine: «Nel 1994 noi, esuli in patria, siamo stati chiamati a fare i conti col passato. Oggi noi, protagonisti in patria, siamo chiamati a fare i conti con gli italiani di domani». La stella polare: «l’amore di Patria». L’ingresso nel Ppe, che da internazionale democristiana è passato a essere incubatore di destre modernizzatrici, è impiegato strategicamente per qualificare i tre assi valoriali della futura politica: la dignità della persona e i diritti civili, la sussidiarietà orizzontale come superamento dello statalismo, l’economia sociale di mercato come risposta alla crisi del liberal-capitalismo, e la laicità delle istituzioni, che non nega il valore identitario della religione ma rigetta il confessionalismo e stabilisce una rigorosa separazione tra la sfera privata e la sfera religiosa.
Dall’Europa all’Italia, si deve scrivere l’agenda politica dei prossimi anni: legislatura costituente, presidenzialismo e riforma della rappresentanza, risposta immediata all’Italia che diviene «società multietnica e multi religiosa» e deve prepararsi ad andare oltre le mere risposte spaventate e securitarie per integrare «i nuovi italiani» (l’Italia è di chi la ama), «stati generali dell’economia» per rispondere alla crisi globale, senso civico ed «etica repubblicana del dovere» per combattere il relativismo morale. Novità di vocabolario. Ma Fini vuole parlare la lingua di una destra oltre la destra.

mercoledì 11 marzo 2009

SOLIDARIETA' AL FUAN-AZIONE UNIVERSITARIA TORINO PER LA VILE AGGRESSIONE SUBITA


Torino, scontri in ateneo tra autonomi e polizia


fonte: ilgiornale.it


Torino - Scontri a Palazzo Nuovo tra studenti e polizia. Nella sede delle facoltà umanistiche dell’università di Torino dove un gruppo di studenti antifascisti del collettivo universitario Cua ha protestato con un presidio contro la presenza di un banchetto di giovani appartenenti al Fuan di Azione Universitaria, che stanno raccogliendo firme per le elezioni universitarie. Nell’atrio di Palazzo Nuovo, la polizia è intervenuta impedendo con dei cordoni che i gruppi entrassero in contatto. Poi, in seguito a un lancio di uova e fumogeni, c’è stata una carica delle forze dell’ordine per respingere indietro il gruppo antifascista.

Gli scontri Le forze dell’ordine hanno fatto ulteriori cariche, cosiddette di "alleggerimento" per disperdere i giovani antagonisti nell’atrio. Tutti coloro che erano all’interno, compresi quelli del Fuan, che raccoglievano le firme, sono stati fatti uscire dall’atrio. L’ingresso dell’università è presidiato dalle forze dell’ordine che filtrano l’ingresso degli studenti che devono andare a lezione. Un centinaio di manifestanti del Cua sono invece davanti a Palazzo Nuovo che contestano le forze dell’ordine con vari slogan. Il più usato e "fuori i fascisti dall’università".

Feriti e fermi Tra i feriti ci sono quattro agenti di polizia, tra cui uno con una ferita lacero-contusa alla testa, e tre studenti. E ci sarebbero stati tre fermi. Almeno un ragazzo è stato portato via in manette.

Fuan: "Sospendere le lezioni" Il rettore sospenda le elezioni studentesche fino a quando "la situazione nell’Ateneo non sarà definitivamente risolta e si garantirà l’agibilità di tutte le liste che democraticamente vogliono candidarsi". È quanto chiede il Fuan-Azione Universitaria dopo gli incidenti di stamattina a Palazzo Nuovo. L’appello sarà chiesto anche al ministro Gelmini. "Come da tempo denunciamo - aggiunge Augusta Montaruli dell’esecutivo nazionale - il clima di intimidazione e di violenza all’università degli studi è diventato assolutamente intollerabile. Uova, fumogeni, pile, secchi dell’immondizia, bacheche, bomba carta: questo è quanto è stato lanciato dagli esponenti dell’estrema sinistra, il Cua e i Collettivi, per impedire la raccolta firme per le prossime elezioni universitarie della lista Azione universitaria. Come è stato confermato questa mattina dal prorettore Sergio Roda - precisa - Azione Universitaria ha tutto il diritto di raccogliere le firme per la candidatura a Palazzo Nuovo così come in altre sedi. Per questo - conclude - la manifestazione degli autonomi è stata del tutto sproporzionata, aggressiva, incivile".

lunedì 2 marzo 2009

IL NOSTRO PROGETTO: PROGRAMMA DI GIOVENTU' ROSETANA-PATTO GENERAZIONALE


Programma lista “Gioventù Rosetana-Patto Generazionale”

Le elezioni dell’otto marzo prossimo rappresentano un momento importantissimo per i giovani della nostra città, decidere la composizione del consiglio direttivo dell’unico organo ufficiale di rappresentanza giovanile del Comune di Roseto degli Abruzzi rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo non solo di Roseto, ma soprattutto del senso civico, democratico e di appartenenza dei giovani rosetani.
Noi della lista “Gioventù Rosetana-Patto Generazionale” ci impegneremo per dare piena attuazione agli scopi e alle finalità del coordinamento e daremo grande importanza a quattro importantissimi temi: rapporti con le istituzioni, cultura, lavoro e sport.

1) RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI
E’ nostra intenzione instaurare un rapporto costruttivo con l’amministrazione per dare al coordinamento grande forza propositiva e dove necessario operare delle critiche al fine di tutelare i diritti e gli interessi dei giovani rosetani.

2) CULTURA
Difendere il diritto dei giovani di fare cultura gratuitamente.Riteniamo che una città sia quanto più viva e si caratterizzi per un fermento culturale quanto più questa ospiti manifestazioni culturali organizzate non solo dall’ente pubblico ma soprattutto in maniera spontanea dai cittadini o dalle associazioni. E’ necessario preservare la vivacità culturale, ancor di più se sono i giovani a fare cultura. Proponiamo l’istituzione dell’albo “Giovani & Cultura” per tutti quei ragazzi e quelle ragazze fino ai 35 anni impegnati con la musica, il teatro e l’organizzazione di eventi culturali tramite associazioni e non. L’iscrizione all’albo comporterebbe l’utilizzazione gratuita o a prezzo agevolato, rispetto alle vigenti tariffe previste, delle strutture comunali (Villa Comunale, Palazzo del Mare, Salone di Montepagano).

3) LAVORO
In questo periodo di crisi economica parlare di salvaguardia dell’occupazione, in particolar modo di quella giovanile, e proporre soluzioni attuabili a livello comunale è sicuramente arduo ma le istituzioni di ogni grado e ordine hanno il dovere di affrontare i problemi anche più duri per provare a risolverli. Da ciò non è esente il coordinamento delle politiche giovanili.
La progettualità che intendiamo sviluppare è quella legata alle risorse che spesso vengono stanziate proprio per l’occupazione giovanile: nostro impegno sarà di monitorare tutte quelle possibilità ( bandi per progetti, concorsi, tirocini,ecc…) che vengono offerte e elaborare in una “commissione lavoro” piani per i progetti da presentare in collaborazione con le istituzioni o comunque comunicare in maniera efficace quelle che sono le opportunità anche in collaborazione con il centro per l’impiego.

4) SPORT
La nostra è una città di antica tradizione cestistica ma nella quale alla pratica della pallacanestro si sono affiancate discipline come il calcio, il pattinaggio, la pallavolo, il nuoto, il tennis, il pugilato, l’atletica,ecc…Il panorama sportivo rosetano è pieno di società che hanno una funzione importantissima: accompagnare nella crescita fisica e comportamentale i giovani. Vi sono altresì tantissime persone che necessitano dell’accesso alle strutture senza il tramite delle società sportive, ad es. la pratica della pallacanestro nelle palestre delle scuole cittadine. Qui però il costo elevato non permette a tutti di avervi accesso. Proponiamo perciò l’istituzione dell’albo “Giovani & Sport” per consentire ai giovani fino ai 35 anni registrati, riuniti in società, associazioni e non, un accesso agli impianti con tariffe inferiori rispetto a quelle vigenti.

5) AMBIENTE
Il Comune di Roseto degli Abruzzi sta dando attuazione, sotto il coordinamento del Centro Comunale Ambientale di Notaresco, al progetto “Amici del riciclo”. Si tratta di un progetto rivolto ai giovani che hanno l’opportunità, previa partecipazione ad un corso di formazione, di avere un’esperienza lavorativa all’insegna della cultura del rispetto dell’ambiente: tenere lezioni sul ciclo del rifiuto presso le scuole del territorio, i centri d’aggregazione sociale, le aziende,ecc… al fine di sensibilizzare tutti, dai bambini agli anziani, alla pratica della raccolta differenziata.
Questa opportunità non è stata adeguatamente pubblicizzata dall’amministrazione comunale di Roseto, chiediamo di ripetere l’iniziativa con il bando 2009 affidandone però al Coordinamento la pubblicizzazione.

6) TURISMO
E’ deprimente vedere come ogni anno diminuiscono i turisti nella nostra città. Non è ovviamente tutta colpa della Giunta Di Bonaventura, soprattutto in tempi di crisi economica.
La visione unilaterale di un turismo “per famiglie” non consentirà mai a Roseto di crescere né nei momenti favorevoli, né tantomeno in momenti come questi. Coinvolgere i giovani aprendo un tavolo di confronto sul turismo tramite il Coordinamento delle politiche giovanili può rappresentare una soluzione per incrementare il ventaglio dell’offerta turistica attuale proposta da albergatori e balneatori.

ELEZIONI COORDINAMENTO POLITICHE GIOVANILI VOTA GIOVENTU' ROSETANA-PATTO GENERAZIONALE