domenica 26 ottobre 2008

“ LA RICREAZIONE PERMANENTE DEI FIGLI DI PAPA' " di PIETRO FERRARI


Manifestare liberamente non solo è un diritto, ma anche un dovere civico quando si avverte la presenza di una minaccia. Il punto è questo: quale minaccia sentono gli studenti che manifestano contro la Gelmini? Se in Italia non c'è neanche una Università che si colloca tra le prime centocinquanta del mondo, questa è una minaccia per il futuro degli studenti. Se in Italia assistiamo alla "fuga dei cervelli" e all'incapacità di attrarne dall'estero, questa è una minaccia per chi studia. Se in Italia assistiamo al proliferare di oltre cinquemila corsi di laurea, senza che diano reali opportunità, ecco che la minaccia diventa sempre più nitida. La Gelmini può essere criticata, ma la sua riforma non va a deturpare un'isola felice, un'istituzione che funziona egregiamente. Anzi, forse con meno soldi saranno proprio i rettori a dover far fronte con capacità (del resto sono "magnifici"), ad intercettare finanziamenti diretti alla promozione della qualità e dell'utilità dei corsi. Sì, utilità, perchè bisogna smettere di pensare che l'Università possa essere sganciata dal mondo del lavoro e poi prendersela perchè non dà opportunità. L'Università diventa un lusso aristocratico, uno "sfizio" intellettuale fine a se stesso, se non viene organizzata in relazione con il mondo esterno. Le occupazioni prima di porsi in contrasto con altri diritti, come quello a frequentare le facoltà, assistere alle lezioni e così via, sono benedette da chi ha paura di superare l'autoreferenzialità delle Università italiane. Affinchè nulla cambi, tutti coloro che hanno concepito le Università come feudi di autoproliferazione familistica si gioveranno delle proteste studentesche. I giovani sanno benissimo che l'Università è da riformare sul serio, ma spesso temono di affrontare il mare aperto e di lasciarsi alle spalle quei riflessi condizionati e quelle abitudini "sessantottine", ormai vecchie e vissute come un seriale deja-vu. Proprio il '68 universitario ha contribuito a sfasciare il merito per far posto alla ricreazione permanente, tanto poi, i "figli di papà" se lo possono permettere il master di 30.000 euro post-lauream, mentre gli altri no. Gli studenti dovrebbero manifestare contro i loro docenti o presunti tali, che hanno creato un sistema per cui tra non molto la laurea non avrà più neanche il valore legale. La vera minaccia è che tutto rimanga così come adesso è.
Pietro Ferrari
Nell'immagine una celebre scena de "I vitelloni" con Alberto Sordi

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