lunedì 19 aprile 2010

PRG a Roseto: soliti metodi o rilancio? di Fabrizio Fornaciari


In questi giorni Roseto è in fermento: dopo 13 anni di progettazione da parte del Prof. Nigro è stata presentata alla cittadinanza la bozza del Piano Regolatore Generale, strumento urbanistico fondamentale per decidere il futuro della città.
I comunicati della Giunta comunale e delle opposizioni, il consiglio comunale per la presentazione ed il convegno tenutosi al Palazzo del Mare hanno favorito l’inizio della discussione, uno scambio di idee non solo tra gli addetti ai lavori: in città tutti ne parlano, lo fanno i “tecnici” come gli ingegneri, gli architetti e i geometri ; lo fanno i cittadini che nutrono molte aspettative e lo fanno anche i giovani, soprattutto gli studenti universitari di Ingegneria e Architettura, che si esprimono con grande capacità critica e auspicando che il PRG recepisca i principi di tutela dell’ambiente e di uno sviluppo armonioso.
Insomma Roseto, città spesso sonnolenta e disinteressata alla vita pubblica e alle vicende politiche, ora ha gli occhi puntati sulla bozza e nutre diverse aspettative.
Si sono susseguiti incontri, tavoli tecnici, manifestazioni di piazza, polemiche sulla stampa,ecc…evidente è stata la levata di scudi delle opposizioni (centrodestra e sinistra radicale) in merito al metodo adottato dal monocolore PD per consentire ai cittadini di poter partecipare alle decisioni. La formula è sicuramente “irrituale” in quanto prevede una generica apertura dello sportello presso l’URP del Municipio dal 15 al 30 aprile senza consentire ai cittadini, secondo quanto previsto dall’art.10 L.R. 18/1983 di presentare le osservazioni nei 45 giorni successivi dopo l’adozione (che non c’è neanche stata n.d.r.). Metodo “irrituale” che ne potrebbe inficiare persino l’approvazione.
La continuità amministrativa con cui il centrosinistra ha governato ininterrottamente questa città non ha di certo portato Roseto a crescere da un punto di vista economico, commerciale, turistico, culturale e sociale. L’unica crescita è stata quella dell’espansione urbanistica: disorganica e in certi tratti persino “selvaggia” con pesanti ricadute sociali. Basti pensare a Viale Makarska che rischia di riprodurre la situazione presente in quartieri come “La Piomba” a Silvi.
E’ necessario un cambio di passo, è necessario dare una prospettiva futura alla città, persino voci autorevoli della c.d. “società civile” sottolineano quello che non va e si interrogano sui rimedi: non sono passati inosservati gli interventi dell’Ing. Rocci sul periodico “Piccola Città” in merito all’elaborazione del Piano spiaggia, alla gestione del PAN e all’arrivo dopo 13 anni della bozza del PRG.
Per quanto, tornando al PRG, sia inevitabile che gli amministratori possano avere delle sollecitazioni e prendere determinate decisioni che incidano sull’assetto del Piano è fondamentale che l’impostazione generale sia veramente portatrice di una progettualità per lo sviluppo del nostro territorio: Roseto ha ben altri problemi da risolvere prima di pensare alla costruzione di una torre in prossimità del porticciolo turistico o della installazione di una risalita meccanica (funivia n.d.r.) che colleghi la zona della Fornace Diodoro a Montepagano. C’è bisogno di riorganizzare gli spazi, individuare aree per gli insediamenti produttivi e le aree destinate alla nascita di attività turistico-ricettive che favoriscano una diversificazione dell’offerta turistica presente e non favorire come sempre la c.d. “edilizia di regime”.
Ad esempio si potrebbe individuare un’area per l’insediamento di B&B o di nuovo agriturismi sulle nostre splendide colline, ma per incentivare questa attività è necessario preservare le aree verdi esistenti: anche qui le non-scelte dell’amministrazione sulla Riserva del Borsacchio continuano a penalizzare tutta la città.
Sempre le non-scelte continuano a favorire le città turistiche a noi vicine dove le giunte che si sono succedute negli anni, sia di destra che di sinistra, hanno realmente inciso durante i rispettivi mandati con risultati sotto gli occhi di tutti.
E’ un momento decisivo che deve vedere la massima partecipazione e il controllo da parte di tutti. Il Piano deciderà l’assetto della nostra città nei prossimi anni, può rappresentare un’occasione di rilancio per Roseto e non può trasformarsi in un “assalto alla diligenza” in cui gli amici degli amici saranno accontentati e la stragrande maggioranza dei cittadini rimane con un pugno di mosche in mano.
Oggi la politica è al bivio: la maggioranza dovrà essere giudicata rispetto alle scelte effettuate nella bozza, per ora molto discutibili; l’opposizione, per non rimanere tale, non può limitarsi a contestare ma deve essere alternativa, rilanciare una controproposta per dimostrare in maniera inequivocabile la credibilità dei suoi uomini a governare Roseto e soprattutto tutelare i cittadini affinché non cadano nell’inganno delle promesse elettorali di qualcuno che non verranno mantenute.

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