martedì 22 luglio 2008

LETTERA AL SINDACO PER VIA BORSELLINO

Alla c.a. Sig. Sindaco Roseto degli Abruzzi
Geom. Franco Di Bonaventura

e p.c. Giunta Comunale di Roseto degli Abruzzi

Presidente Consiglio Comunale
Geom. Achille Frezza

Componenti Consiglio Comunale

Loro sedi

Egregio Signor Sindaco,
il 19 luglio ricorre l’anniversario di una pagina triste e al contempo significativa della storia d’Italia.
Il 19 luglio 1992, mentre si apprestava ad accompagnare la madre dal medico, Paolo Borsellino, insieme ai cinque uomini della scorta, trovava la morte nell’attentato in Via D’Amelio per mano della mafia.
Il giudice Borsellino fin da piccolo era rimasto segnato da un episodio che gli è raccontato dai suoi genitori. Il nonno del giudice, nella piazza del paese dove tutti si affrettarono a baciare la mano del boss mafioso locale, si rifiuta di farlo e per tutta risposta il boss lo colpisce con uno schiaffo in faccia. Il nonno, senza abbassare lo sguardo, si gira e se ne va.
Con questo episodio egli comprende la necessità di sconfiggere la cultura mafiosa prima nelle coscienze dei siciliani e poi nelle aule giudiziarie.
E’ seguendo questa necessità che prima a Mazara del Vallo, poi a Monreale, a Palermo, dove fa parte insieme a Falcone e Barrile del Pool Antimafia diretto da Rocco Chinnici, poi a Marsala, Agrigento e infine a Trapani la mafia ha iniziato a cedere di fronte all’opera di giustizia portata avanti ogni giorno dal magistrato palermitano.
Borsellino in tutti gli anni della sua attività non ha mai smesso di cercare l’appoggio della gente nella lotta alla mafia per ottenere una vittoria che fosse il simbolo di un riscatto non solo per la Sicilia, ma per l’Italia intera.
Riconosciutone dunque il grande valore riteniamo che Paolo Borsellino meriti un posto nella toponomastica della nostra Roseto, chiediamo quindi alla S.V. di intitolare una via della nostra città a quest’uomo al fine di poter tenere sempre deste, con un semplice gesto, le coscienze di ogni cittadino rosetano.
Ecco perché il 19 luglio è una data triste e al contempo significativa per la storia della nostra nazione, la tristezza provocata dalla scomparsa di questo grande uomo si è trasformata in rabbia per riscattarsi e come esempio di estremo sacrificio. Un esempio che è stato seguito visti i duri colpi inferti recentemente alla mafia, si pensi, per citarne uno, all’arresto di Bernardo Provenzano. Noi siamo consapevoli del fatto che la mafia non è ancora sconfitta ed è perciò necessario avere presente, anche tramite un cognome impresso sulla mappa della città o su un cartello stradale, l’esempio di chi ha donato la sua vita per il riscatto della sua gente e del popolo italiano tutto.
Certi di un suo interessamento e del consiglio comunale tutto, attendiamo Vs risposta al recapito indicato in carta intestata.
Con la presente si porgono distinti saluti.

Roseto degli Abruzzi, lì 19/07/08


I ragazzi di Azione Giovani

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