lunedì 25 gennaio 2010

“Cronache contemporanee” analisi e riflessioni controcorrente per comprendere l’attualità di Fabrizio Fornaciari








L’ultima fatica editoriale dell’Avv. Pietro Ferrari “Cronache contemporanee”, vede l’autore fare una riflessione a 360° gradi. Ferrari non a caso svela al lettore un’anticipazione già nella copertina: qui viene fermata l’immagine del mondo immerso nel petrolio con lo sfondo occupato dalla bandiera americana ed attorno i simboli delle grandi religioni monoteiste (cristianesimo, islam ed ebraismo) e delle principali valute monetarie (dollaro, yen ed euro) con anche la bandiera indiana, simbolo dello stato-continente che sta venendo fuori prepotentemente negli scenari economici e geopolitici. Un’immagine di forte suggestione che attira da subito la curiosità.
Con la vis polemica che caratterizza le sue produzioni, Ferrari parte dalla crisi economica. La sua analisi critica la globalizzazione sclerotizzata da una finanza concentrata nelle speculazioni finanziarie, completamente scollegata da coloro che rischiano nella produzione, l’imprenditore, e da chi suda sui macchinari, i lavoratori.


Viene messo in luce l’atteggiamento anti-sociale delle banche, ogni riferimento ai mutui subprime è puramente casuale, e della filosofia “mercatista” che ha contagiato l’economia occidentale come più volte denunciato da Auriti, Accame e finalmente anche da noti esponenti della politica nazionale come Giulio Tremonti nel suo ultimo libro “La paura e la speranza”.
Molto interessanti sono anche le considerazioni legate al concetto di “capital comunismo” che oggi, come noto, trova l’esponente maggiore nella Cina, ma che era pratica già avviata in epoca di Guerra fredda con gli investimenti di Rockfeller in Siberia…


Spostando i riflettori sulla nostra penisola, Ferrari sottolinea il ruolo devastante dei tecnocrati prestati alla politica (Prodi n.d.r.) nelle privatizzazioni di inizio anni ’90 e nella mutazione dell’”egemonia comunista” che dalla concezione gramsciana, che mirava all’egemonia culturale, è passata a quella meno nobile dell’egemonia nel mondo delle banche, come verificatosi nella vicenda Unipol.
In seguito l’autore ragiona sui termini “giudaismo” e “sionismo” svelando alcuni aspetti oscuri dalla dottrina religiosa ebraica e di come purtroppo oggi, il dramma dell’Olocausto (anche su questo termine sono interessanti alcune puntualizzazioni) serva più per giustificare gli atteggiamenti espansionistici e militaristici di Israele, come ampiamente certificato dall’Onu, e non tanto per ricordare il dramma umano della Shoah.
La vera chicca di “Cronache contemporanee” è l’analisi sulla geopolitica, vengono svelati gli atteggiamenti contraddittori di alcuni stati descritti dai media e dal cinema come stati moderni, democratici e paladini di libertà ma che dimenticano quelli che sono i più elementari diritti dell’uomo.
Emblematico è il ruolo della cinematografia che è fondamentale per formare le coscienze e anche per stabilizzare o mutare gli equilibri internazionali: viene riportato l’esempio del film “La Valle dei Lupi” del regista turco Sadan Akar in cui si descrivono i soldati americani come i nazisti: ciò è bastato ad incrinare i rapporti politici ed economici della Turchia con gli Usa, nazione abituata ad essere descritta in tutt’altro modo dal cinema…hollywoodiano.


Si riferisce dell’attività economico-militare di stati come Russia, Cina, India e Iran e dell’immobilismo europeo dove gli stati continuano ad agire scollegati.
Le dinamiche geopolitiche sono strettamente collegate con quelle culturali che vengono trattate nell’ultimo capitolo.


Qui si combatte la Kulturkampf dell’autore che incomincia a dare battaglia dallo scottante tema dell’immigrazione. Questa non è solo il fenomeno inevitabile dello spostamento dai paesi più poveri a quelli più ricchi, ma è dovuta anche allo strano atteggiamento dell’uomo occidentale che omologato e svuotato della propria identità preferisce privilegiare “l’altro da sé”. Bisogna quindi ripensare il fenomeno integrazione e quello xenofobo riaffermando l’identità dei popoli trovando il giusto equilibrio tra la necessità dell’indipendenza energetica, vera sfida dei prossimi decenni, e il rispetto dell’ambiente, respingendo con forza il bigottismo ecologista di certo ambientalismo salottiero e di maniera, riaffermando le proprie radici culturali e spirituali senza farsi incantare dal nuovo paganesimo di ritorno in salsa commerciale ( come quello della setta New Age e delle bugie dei libri di Dan Brown).
Un libro politicamente scorretto, quindi, che nel suo incalzare offre numerosi spunti e riflessioni; un ottimo strumento per comprendere meglio i fatti e la società del nostro tempo edulcorati e mistificati dai media, molto spesso mezzo di propaganda e non di verità.


Cronache contemporanee – Analisi e commenti delle dinamiche internazionali
Edizioni L’Arco e la Corte


Euro 12,00

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